Fenix Tours
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Le colline e montagne dell'alto Bradano e Basento, sono parzialmente ancora ricoperte da un discreto manto boschivo. Le colline intensamente coltivate a cereali lasciano il posto a declivi ricoperti di querce e lo stesso clima si fa più fresco e temperato.
In questo quadro bucolico si presenta Tricarico, seduta sulla cresta che divide i bacini idrografici del Bradano e del Basento. Non si conosce molto sulle origini di Tricarico ma nelle immediate vicinanze della cittadina arabo-normanna si trova la cosidetta Civita, che probabilmente fu il centro amministrativo della Lucania in epoca romana. Tricarico possiede uno dei centri storici medioevali più importanti e meglio conservati della Basilicata.
Campomaggiore è un luogo molto speciale e camminare tra le rovine di questo centro distrutto da una frana con la vista sulla Foresta di Gallipoli-Cognato ne rende ancora più poetica e romantica la visita.
Sulla strada per Acerenza, una meravigliosa sorpresa si erge sulla cima delle montagne: le rovine di un importante centro lucano, Rossano di Vaglio. Vero gioiello archeologico questo sito storico permette di comprendere il mondo che esisteva prima della conquista romana.
Infine Acerenza, la città fortezza, nido di aquile, città-cattedrale. Bellissima e imponente a dominare il paesaggio. Un viaggio da amare.
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L’arabeggiante Tricarico è la patria del sindaco-poeta Rocco Scotellaro, ed è nota per “L’màsh-k-r ”, figuranti travestiti da “mucche” e “tori” protagonisti del carnevale. Il centro storico medioevale è tra i più importanti e probabilmente il meglio conservato della Basilicata, composto dai quartieri arabi della “Ràbata” e “Saracena”, quelli normanni del “Monte” e “Piano”, e la “Civita”, dove strade e vicoli assumono aspetti diversi a seconda della dominazione da cui sono stati messi in piedi. Tra le numerose chiese si distingue uno dei principali luoghi mariani della regione: il Santuario della Madonna di Fonti, raggiunto a piedi ogni anno da molti fedeli. Non passa inosservata l’alta Torre Normanna annessa al castello costruito con molta probabilità tra IX e X secolo come rocca fortificata e poi modificato in epoca normanno-sveva fra XI e XIII. Il paesaggio è circondato da boschi estesi popolati da maestose querce e imponenti cerri.
“Il nido d’aquila dell'alta Acerenza”: così il poeta latino Orazio descriveva una delle più belle cittadine dell’Alto Bradano, arroccata con fierezza su uno zoccolo di tufo ad oltre ottocento metri sul livello del mare. Questa posizione strategica è stata, per secoli, croce e delizia di questo paese, conteso da Longobardi e Bizantini, conquistato dai Normanni, posseduto dagli Svevi, dagli Angioini e infine dagli Aragonesi. La sua Diocesi è una delle più antiche dell’Italia meridionale: qui soggiornò in qualità di arcivescovo Arnaldo, già abate di Cluny, in Francia, che sognava per Acerenza una cattedrale maestosa, capace di dominare le valli, e per questo architetti francesi e maestranze lucane ultimarono la chiesa, rendendola così bella da togliere il fiato, così misteriosa da incantare.
Il 10 febbraio del 1885, il sogno della città dell’utopia si spezza bruscamente. Un movimento franoso, lento e inesorabile, costringe la popolazione ad abbandonare le case per cercare rifugio altrove. Nessuna vittima ma il villaggio si ridusse a un cumulo di macerie. Si interrompono i progetti di vita, le speranze di progresso, l’incanto di un luogo magico. Forse. O forse no. Forse l’utopia è connaturata al sogno, è qualcosa che cammina sulle gambe dei puri, dei visionari, è un nibbio che vola radente su un campo di grano: la storia dolce e amara di Campomaggiore Vecchio, una favola per sognatori.
Nel periodo compreso tra l’VIII ed il VII secolo a.C., come accade sulla maggior parte delle colline dominanti i grandi fiumi lucani, in località Serra San Bernardo gruppi di pastori, che praticano un’agricoltura di sussistenza, costituiscono un vero abitato di capanne in argilla pressata.
Le relazioni culturali determinate dalla fondazione delle colonie greche sulla costa ionica, spiegano la presenza di manufatti bronzei etrusco-campani, di vasi ceramici e di oggetti in avorio e in ambra nei corredi funerari contemporanei rinvenuti a Vaglio. In particolare, i più recenti scavi in località Braida hanno riportato alla luce i resti di una ricchissima necropoli, che restituisce ceramiche ed armi, quali elmi, scudi e schinieri di provenienza corinzia, insieme a spade in ferro di tipo italico.
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Tricarico e Acerenza sono riuscite a conservare fino al giorno d'oggi i rispettivi centri storici. Acerenza, chiamata anche città cattedrale domina la valle del Bradano come poche altre città della zona, mentre Tricarico con i suoi quartieri saraceni e normanni é considerato il centro medievale meglio preservato della Basilicata. La presenza di centri urbani di età pre-romana e romana arricchiscono il quadro di questo piccolo centro montano. Non bisogna però dimenticare le romantiche rovine di Campomaggiore Vecchio, centro scopmparso a causa di una frana nel XIX secolo. Infine per chi ama l'archeologia si possono visitare oltre alla Civita di Tricarico, il parco archeologico di Vaglio. I boschi si susseguono e i panorami sono mozzafiato: un magnifico connubio tra storia, natura e paesaggio.
| 1-3 persone | 4-7 persone | ||||
| Prezzo | Acconto | Saldo | Prezzo | Acconto | Saldo |
| 700 € | 210 € | 490 € | 980 € | 294 € | 686 € |
Con la scelta del tour di due giorni, non ci sono restrizioni e non si deve correre dietro l'orologio. Si esplora Tricarico con il suo centro medievale ben conservato, il castello normanno, il convento di Santa Chiara con i suoi bellissimi affreschi, il museo locale, il quartiere arabo. Qualche chilometro da Tricarico c'è l'antico centro chiamato Civita de Tricarico, un'antica città romana che per la sua estensione era probabilmente un importante centro amministrativo e non molto lontano, si passa alle rovine poetiche e romantiche di Campomaggiore Vecchio, da dove possiamo ammirare la valle del Basento e la foresta di Gallipoli-Cognato.
Le montagne lucane non sono affatto avare di sorprese e dopo alcuni km si va alla scoperta degli impressionanti parchi archeologici di Vaglio, il cui santuario era il centro religioso degli antichi Lucani. Infine la città-cattedrale, la bella e impressionante Acerenza che domina come un'aquila la sottostante valle del Bradano con il panorama che abbraccia tutto l'altipiano delle Murge.
| 1-3 persone | 4-7 persone | ||||
| Prezzo | Acconto | Saldo | Prezzo | Acconto | Saldo |
| 1120 € | 336 € | 784 € | 1568 € | 470 € | 1098 € |
