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Una delle discipline scientifiche dall'esito più incerto e difficilmente provabile è l'etimologia dei luoghi. Nel caso di Matera per esempio, sono state formulate le ipotesi più fantasiose e prive di senso. Una in particolare vorrebbe che gli abitanti della costa ionica, dopo aver abbandonato Metaponto e Eraclea si siano rifugiati lungo la Gravina di Matera e fondato Matera per cui il nome sarebbe la combinazione di MET-HERA. Difatti l'antico nome era MATHERA. È comunque un fatto storico che il mitico Spartaco abbia nel 72 a.C. occupato la Lucania e che le due antiche colonie greche siano state saccheggiate e semi-abbandonate ma è molto più probabile che le antiche popolazioni greco-joniche si siano rifugiate verso l'interno immediato della Siritide e Metapontino (Anglona - Rotondella - Ginosa - Pisticci ...).
La denominazione Siritide ha come origine il nome della antica Siris, colonia greca pre-esistente a Eraclea, le cui rovine non sono state ancora trovate anche se l'altra disciplina inesatta al pari dell'etimologia dei luoghi ipotizza che Siris e Eraclea occuparono lo stesso sito. Lasciata la costa jonica e risalendo la collina troviamo il Santuario di Anglona. L'antico abitato è scomparso ma sopravvive una bellissima chiesa da cui si gode un panorama straordinario delle valli del Sinni, dell'Agri e della costa jonica. Anche qui si ipotizza che Anglona possa essere stata la mitica Pandosia, capitale del popolo lucano prima della conquista romana. Gli scavi archeologici non hanno né smentito né confermato questa ipotesi. Poco più all'interno troviamo Tursi con la Rabatana, di indubbia origine araba anche se si pensa sia stata fondata dai Goti durante il loro breve dominio sull'Italia a cavallo tra il V e VI secolo AD. Il nostro viaggio continua fino ad arrivare al paese della magia: Colobraro: magica Lucania... ogni angolo riserva sorprese e panorami magnifici. Per finire il nostro itinerario, poco più in basso, lungo il corso del fiume Sinni sorge Valsinni, l'antica Favale, nel cui antico castello vaga ancora l'anima della giovane poetessa Isabella Morra. Anche questo un viaggio nel tempo e nello spirito dei luoghi.
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Eraclea (in greco Ηράκλεια, Herakleia; in latino Heraclea o Heracleia) fu un'antica città della Magna Grecia lucana, situata nei pressi dell'attuale Policoro, lungo la costa jonica lucana nei pressi della foce del fiume Sinni. Fu fondata dai coloni Tarantini e Thurioti intorno al 434 a.C., dopo una guerra che le aveva viste nemiche. La città è situata su un'altura tra i fiumi Agri e Sinni sui resti della città di Siris, e nel 374 a.C. fu scelta come capitale della Lega Italiota al posto di Thurii che era caduta in mano ai Lucani. Successivamente verrà creato un agglomerato urbano sulla costa con il nome di Siris, che però con l'antica Siris ha solo continuità onomastica ma non topografica. Nel 280 a.C. la città fu teatro della battaglia di Eraclea tra Taranto e Roma.
Chi arriva a Tursi può notare che il suo territorio è diviso in diversi Rioni, ciascuno ben delimitato e con precise peculiarità. Il più antico e famoso di questi è il Rione Rabitana, sorto intorno al Castello tra il V e il VI secolo, letteralmente circondata per ogni lato da profondi e inaccessibili burroni, quelli che costituiscono il fantastico mondo delle “Jaramme” di Albino Pierro. Furono i Goti a costruire il Castello attorno al quale sorsero le prime case in pietra, facendo della Rabitana il primo nucleo abitativo di Tursi che, grazie all’ottima posizione di difesa, continuò ad ingrandirsi fino a diventare un centro popolato ed importante, che custodisce tradizioni e diffonde la cultura locale. Il poeta Albino Pierro ha fatto della Rabatana la fonte ispiratrice della sua poesia. Qui si possono ripercorrere le stradine dei ruderi del nucleo originario con le povere abitazioni che spesso comprendevano solo un vano al pianterreno.
Capiterà di sentir dire, alla pronuncia “Colobraro”, che il paese della provincia di Matera è “innominabile”, di quelli da…evitare, un paese che porta sfiga, insomma! Colobraro, invece, è un simpatico borghetto che di questa nomea ha fatto il proprio punto di forza costruendo attorno alle “maldicenze” un evento di successo dal titolo “Sogno di una notte a Quel Paese”, durante il quale, ironizzando sulla irriverente fama del paese, il visitatore è guidato lungo un percorso alla scoperta del paese divertente ma emozionante, affascinante ma brioso.
Sospesa tra il mare e i monti, a piccolissima distanza dall’uno e dagli altri, sulla riva destra del fiume Sinni, Valsinni, fino al 1873 era chiamata “Favale”. Il borgo è dominato dal castello feudale in cui nacque e visse, seppur per brevissimo tempo, la giovane poetessa Isabella Morra. Intorno al maniero, in cui sembrano ancora risuonare la voce e il pianto della sventurata donna, si snodano, in file concentriche e sovrapposte, i vicoli del borgo antico, separati tra loro dai caratteristici “gafii”, un’apertura coperta a volta che passa sotto le case stesse presentandosi come un suggestivo intrico di vicoli e stradine, in cui spicca la chiesa Madre dedicata all'Assunta e palazzo Mauri, che al suo interno contiene un antico mulino
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Quest'angolo di Lucania è una magnifica transizione dal mare verso le montagne, dalla Magna Grecia verso l'ancestrale Enotria, da campagne ubertose ed intensamente coltivate a pascoli e boschi di magica bellezza. Heraklea ci ricorda il passato greco di 2500 anni fa mentre Valsinni celebra l'amore romantico e tragico di una poetessa vissuta 500 anni fa. Santuari come quello d'Anglona dominano le due valli adiacenti del Sinni e Agri e ci ricordano il teatro di battaglie storiche come quello che vide i Romani fronteggiare l'esercito di Pirro, condottiero epirota, località rimasta famosa per la frase "vittoria di Pirro". Tursi invece, ci lascia intravedere un mondo poetico come quello del poeta Albino Pierro ed infine Colobraro, famosa per i riti magici che si svolgevano fino a pochi decenni fa. Come per altri itinerari anche qui per il tour di una giornata si impone la scelta dei luoghi ma qualunque sia, il sapore di terre nascoste e bellissime rimane immutevole.
1-3 persone | 4-7 persone | ||||
Prezzo | Acconto | Saldo | Prezzo | Acconto | Saldo |
700 € | 210 € | 490 € | 980 € | 294 € | 686 € |
Quest'angolo di Lucania è una magnifica transizione dal mare verso le montagne, dalla Magna Grecia verso l'ancestrale Enotria, da campagne ubertose ed intensamente coltivate a pascoli e boschi di magica bellezza. Heraklea ci ricorda il passato greco di 2500 anni fa mentre Valsinni celebra l'amore romantico e tragico di una poetessa vissuta 500 anni fa. Santuari come quello d'Anglona dominano le due valli adiacenti del Sinni e Agri e ci ricordano il teatro di battaglie storiche come quello che vide i Romani fronteggiare l'esercito di Pirro, condottiero epirota, località rimasta famosa per la frase "vittoria di Pirro". Tursi invece, ci lascia intravedere un mondo poetico come quello del poeta Albino Pierro ed infine Colobraro, famosa per i riti magici che si svolgevano fino a pochi decenni fa. Il tour di due giorni ci permette la visita di tutte le località dell'itinerario regalandoci il sapore di terre nascoste e paesaggi bellissimi rimasti immutevoli nel tempo.
1-3 persone | 4-7 persone | ||||
Prezzo | Acconto | Saldo | Prezzo | Acconto | Saldo |
1120 € | 336 € | 784 € | 1568 € | 470 € | 1098 € |